intervento di Padre Enzo Fortunato a Tg1 Dialogo.

Il gesto di aprire la Porta Santa è simbolico, rappresentando il varcare una soglia non solo fisica ma anche spirituale.
Sostiene con tanta passione Padre Enzo Fortunato, nel suo ruolo di Direttore della Comunicazione della Basilica di San Pietro, ha condiviso durante la trasmissione Tg1 dialogo del 23 marzo 2024, parole profonde in vista dell’Apertura della Porta Santa nella vigilia di Natale, per il Giubileo della speranza.
Egli parla di un momento significativo per la Chiesa e per l’umanità intera, un tempo di riflessione e rinnovamento spiritual e
È un invito a entrare nella “casa dell’amico per eccellenza”, Gesù, e a vivere un percorso di fede che include momenti di devozione come il sacramento della riconciliazione e la partecipazione alla mensa Eucaristica.
Padre Enzo enfatizza l’importanza di questo evento giubilare come un’opportunità per riempire il cuore di gioia e speranza.
La porta diventa metafora dell’invito di Gesù a ciascuno di noi, un richiamo a rispondere al suo bussare e ad accoglierlo nelle nostre vite.
Le sue parole mirano a ispirare una riflessione personale sul significato dell’accoglienza e dell’apertura verso il divino, sottolineando che solo Gesù ha “parole di speranza, parole di vita eterna” che possono “rendere bella la vita”.
Le sue parole invitano a riflettere sulla dimensione spirituale dell’Apertura della Porta Santa, un evento che segna l’inizio del Giubileo della speranza.
Il Giubileo è un tempo di grazia e misericordia, un’occasione per i fedeli di rinnovare la loro fede e di avvicinarsi a Dio.
L’apertura della Porta Santa da parte di Papa Francesco è un gesto carico di significato, che simboleggia l’invito a superare le barriere del peccato e dell’indifferenza per entrare in comunione con Dio e con gli altri.
È un momento di accoglienza e di riconciliazione, dove ogni persona è chiamata a fare un passo verso la “casa del Padre”.
Varcare la Porta Santa è una decisione.
Varcare la Porta Santa è una decisione che nasce nel cuore, un impegno a seguire un cammino di conversione e di crescita spirituale.
È un’opportunità per i pellegrini di vivere esperienze di preghiera profonda, di contemplazione e di carità, seguendo le orme di San Pietro e degli apostoli.
In questo contesto, la figura di Gesù come “porta” assume un duplice significato: è Lui che ci invita ad entrare, ma è anche Lui che bussa alle porte del nostro cuore, chiedendoci di aprirci alla Sua presenza.
La Porta Santa diventa così un simbolo potente di dialogo tra il divino e l’umano, tra il cielo e la terra.
Attraverso queste parole, Padre Fortunato ci ricorda che il Giubileo della speranza è un tempo per riscoprire la gioia del Vangelo, per ascoltare le parole di Gesù che sono fonte di speranza e di vita eterna.
È un invito a tutti noi a rispondere con generosità al bussare di Gesù, aprendo le porte del nostro cuore e lasciando che la Sua luce illumini il nostro cammino.
La metafora della porta, così come descritta da Padre Enzo Fortunato, è un potente simbolo evangelico che invita alla riflessione e all’azione.
Gesù si identifica come “la porta” attraverso cui possiamo accedere alla salvezza e alla comunione con Dio. Allo stesso tempo, ci ricorda che Egli è colui che bussa, cercando di entrare nelle nostre vite.
Io sto alla porta e busso.
Quando Gesù dice “Io sto alla porta e busso”, ci invita a considerare la nostra risposta personale. La porta del nostro cuore, delle nostre famiglie e della società rappresenta le barriere che spesso ci separano dall’accogliere pienamente l’amore e la guida di Dio.
La sfida è quella di essere ricettivi e di aprire queste porte per permettere a Gesù di entrare e trasformare le nostre vite.
Immaginare Gesù che bussa alle porte dei potenti del mondo solleva questioni su come la fede e i valori evangelici possano influenzare le decisioni e le azioni a livelli più ampi, inclusi quelli politici e sociali.
È un invito a tutti, indipendentemente dalla posizione o dal potere, a riflettere su come le proprie decisioni possano essere ispirate e guidate dalla presenza di Gesù.
In sintesi, la porta è un simbolo di opportunità e di scelta: l’opportunità di accogliere Gesù nella nostra vita e la scelta di rispondere al Suo amore con fede e fiducia.
È un richiamo a vivere in modo che le nostre azioni riflettano la speranza e la luce che Lui offre.
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